Studio delle virtuose Dame, page 3 (recto)

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"ALL’ ILUSTRIS.ma ET ECCELLENTIS. ma SIG. ra / DONNA GIOVANNA D’ARAGONA, ET CARDONA. / Dell’affettione, che tanto degnamente tutta questa Corte porta al / servitio di V. E. è toccata à me molto gran parte, e desiderando / à lei mostrarla, e mettermi sotto la sua protettione, m’e parso no(n) / venire à supplicare per cosi importante gratia co(n) le mani vuo- / te; ma piu tosto col frutto d’esse farle un’ picciolo presente, accioche in tal / modo sia ben visto da tutto il mondo; e crederò in questo haver osservato lo / stile di servire a Prencipi con l’arme in mano, poiche una debol Donna, co- / me son’io, non ha altro, che laco, col quale, se però non fosse impresa di mag / gior forze, che le ie, ardirei figurare i Re, e Prencipi, del ceppo delli quali / V. E. descende, e le gloriose vittorie, e trionfi di quelli, li quali l’historie ho- / norando, & essaltano la grandezza di Spagna. Supplico V. E. si degni accetta- / re la mia humiltà, & questa rozza sceda, nella quale si possono essercitare le / Dame di V. E. & insieme ricevermi per sua serva, e mantenermi nella sua / buona gratia. E. N. S. Iddio dia a V. E. laumento di felicità, che le sue eccel- / lenti virtu, e rare qualita meritano. In Roma alli 13. di Gennaro 1597. / Di V. E. Illustrissima / humile Servitrice / Isabetta Catanea Parasole."

Lotz 132, Strange-Bibl.Soc.VII.234.57