Corona delle Nobile et Virtuose Donne, Libro Terzo, page 2 (verso)

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“rer in publico sotto l’Illustrissima sua auttorit`a, come colonna salda, robusta, & `a ciascun / empito de venti contrari renitente; per`o la prego si degni accetarlo per un vivo pegno della / divotion mia verso Vostra Signoria Illustrissima, & dell’Illustrissimo Signor suo Consor- / te, i quali desidero di servir con l’effetto, celebrar con la lingua, e riverir, & honorar co’l / cuore. Supplicandola ad haver risguardo non al dono picciolo, ma al voler mio ch’`e gran- / dissimo, & a meriti suoi, che infiniti sono; e con la sua moltissima autorit`a protegerlo, e / difenderlo dal rabbioso vento della maledicenza. Accetandola, che se conoscero non es- / serle stato discaro, mi sforzer`o per l’avvenire con simili, & altre dimostrationi, secondo il / mio solito far palese al mondo, quanto sia la divotion mia verso Vostra Signoria Illustrissima, / & dell’Illustrissimo suo Consorte; le cui glorie e splendori per modestia io taccio. Per tanto / non far`o mai fine di pregar nostro Signor Dio, dalla cui bont`a ogni cosa viene, che all’Illu- / strissimo suo Consorte dia gratia di arrivare al segno di quella gloria, che gi`a di pigliar nel se- / no si appare, & Vostra Signoria Illustrissima mantenghi in perpetua felicit`a. / Di Venetia, il d`i 20, Marzo 1591. / Di Vosta Sig. Illustriss. / Servitore humiliss. / Cesare Vecellio.”

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