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Studio di fanciulla

ca. 1665–67
On view at The Met Fifth Avenue in Gallery 614
Nel Seicento, dipinti come questo erano definiti tronie (volti) ed erano stimati per la raffigurazione di costumi insoliti, fisionomie interessanti, accenni alla personalità e dimostrazione di talento artistico. Anche se il pittore deve essersi servito di una modella dal vero, il suo obiettivo non era quello di creare un ritratto, quanto piuttosto uno studio del carattere e dell’espressione. I quadri olandesi di questo genere, come anche quelli di altri paesi europei, spesso presentano effetti pittorici, come la luce che colpisce tessuti preziosi, l’incarnato morbido o un orecchino di perla. Questo dipinto è forse uno dei tre quadri di Vermeer descritti in un’asta tenutasi ad Amsterdam nel 1696 come “Un ‘volto’ [tronie] in abito antico, straordinariamente ben fatto”.

Artwork Details

Object Information
  • Titolo: Studio di fanciulla
  • Artista: Johannes Vermeer, Olandese, 1632-1675
  • Data: ca. 1665-67
  • Materiale e tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: 44,5 x 40 cm
  • Crediti: Dono di Mr. Charles Wrightsman e consorte, in memoria di Theodore Rousseau Jr., 1979
  • Numero d'inventario: 1979.396.1
  • Curatorial Department: European Paintings

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5041. Studio di fanciulla

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NARRATORE: Il dipinto è opera di Johannes Vermeer.

WALTER LIEDTKE: Si provi a immaginarlo all’interno di una dimora del Seicento con una luce tenue che filtra dalla finestra, o anche a lume di candela, e lo straordinario effetto tridimensionale che poteva avere. L’inquadratura dell’immagine fa persino pensare a una finestra dietro cui appare la figura.

La fanciulla ritratta doveva essere una persona reale. La modella ha tratti assolutamente individuali, forse ancora di più che nell’altro famoso dipinto di Vermeer, molto simile a questo e all’incirca contemporaneo, la “Ragazza con l’orecchino di perla”. È importante ricordare che questi dipinti non nascevano come ritratti, venivano piuttosto collezionati come personaggi dalle sembianze interessanti, una sorta di galleria di visi belli, brutti, vecchi o giovani. Si tratta quindi di un quadro elegante inteso a sollecitare l’interesse di un collezionista.

NARRATORE: Agli occhi degli olandesi dell’epoca, le vesti della donna potevano suggerire un abbigliamento esotico, forse mediorientale, mentre il volto, la cui luminosità risalta particolarmente sullo sfondo cupo e vellutato, ha un tipo di bellezza insolita.

WALTER LIEDTKE: Il viso è talmente insolito dal punto di vista anatomico, che ciò che lo salva è l’espressione. Gli occhi della fanciulla guardano di lato, ma il sorriso è chiaramente rivolto all’osservatore. Penso che la caratteristica di questo tipo di dipinti fosse non solo di essere interessanti dal punto di vista fisico, ma anche di indurre l’osservatore a interrogarsi sulla personalità dei soggetti ritratti.

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