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La morte di Socrate

1787
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A Socrate, accusato dal governo ateniese di aver rinnegato gli dei e corrotto i giovani con i suoi insegnamenti, fu offerta la scelta di rinunciare alle sue credenze oppure di essere condannato a morte bevendo la cicuta. David lo ha raffigurato mentre discute tranquillamente dell’immortalità dell’anima con i suoi discepoli affranti dal dolore. Il dipinto, che per il tema si basa liberamente sul Fedone di Platone, è forse la migliore espressione del neoclassicismo di David. Il tipografo ed editore John Boydell scrisse a Sir Joshua Reynolds che si trattava della “più grande impresa pittorica dai tempi della Cappella Sistina e delle stanze di Raffaello. . . Quest’opera sarebbe stata degna di Atene ai tempi di Pericle”.

Artwork Details

Object Information
  • Titolo: La morte di Socrate
  • Artista:

    Jacques-Louis David, Francese, 1748-1825

  • Data: 1787
  • Materiale e tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: 129,5 x 196,2 cm
  • Crediti: Catharine Lorillard Wolfe Collection, Wolfe Fund, 1931
  • Numero d'inventario: 31.45
  • Curatorial Department: European Paintings

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5184. La morte di Socrate

Gallery 692

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KEITH CHRISTIANSEN: Il protagonista al centro di questo capolavoro, una delle maggiori opere artistiche conservate al Metropolitan, è il filosofo dell’antica Grecia Socrate.

KATHARINE BAETJER: Nel 399 a.C. il governo di Atene accusò Socrate di aver corrotto i giovani della città e di aver rinnegato gli dei. Gli fu concesso di scegliere tra ritrattare le sue idee o bere una tazza di cicuta e morire avvelenato. Scelse di morire. Le braccia gesticolanti, con una mano che punta il dito verso il cielo e l’altra che si allunga per afferrare la tazza di cicuta, descrivono il destino del filosofo. Mentre i suoi seguaci più fedeli, tra cui si nota in particolare Platone ai piedi del letto, sono rassegnati, altri sono ritratti in tutti gli stadi del dolore.

KEITH CHRISTIANSEN: La scelta da lui compiuta—la morte—è una scelta morale e, tramite lo stile serio e riflessivo di Jacques-Louis David, l’osservatore è invitato a parteciparvi e a riflettere su questo dilemma etico. Johann Joachim Winckelmann, il grande teorico del neoclassicismo nel Settecento, aveva consigliato agli artisti di “intingere il pennello nell’intelletto”—consiglio che David certamente seguì quando creò questa immagine di Socrate.

KATHARINE BAETJER: Si racconta che Socrate fosse vecchio e brutto, ma qui viene presentato con una posa nobile e la splendida testa di un distinto signore di mezza età.

È una composizione piana e orizzontale ispirata all’antichità, con le figure principali sparse a destra e a sinistra del letto su cui siede il filosofo. Sullo sfondo e in primo piano risalta la dura pietra grigia; grazie all’utilizzo di una gamma cromatica alquanto limitata, l’artista si sforza di comunicare una certa sobrietà; dipinge in modo fluido e le pennellate non si vedono.

David è il pittore neoclassico per eccellenza e questo è il quadro neoclassico più importante conservato fuori dalla Francia.

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