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Title:[Notizie sopra le Immagini Fotogeniche]
Date:1840
Medium:Ink on paper
Dimensions:Sheet: 23.2 x 30.9 cm (9 1/8 x 12 3/16 in.)
Classification:Ephemera
Credit Line:Harris Brisbane Dick Fund, 1936
Object Number:36.37 (43)
Inscription: Inscribed in ink, TR: "Al Prof. Giuseppe Bertoloni // In segno di stima, e amicizia // l'autore"
Antonio Bertoloni, Bologna, Italy; [...]; [Mario Galanti, Paris, France]; [E.P. Goldschmidt & Co., London, England (Feb. 1936)]
Bound into volume before page 41: Notizie sopra le Immagini Fotogeniche e sopra dei bassirilievi di rame precipitato voltaicamente, presentate all'I. e R. Accademia dei Georgofili nel 3 Maggio 1840, dal socio D. CARLO PASSERINI, aggregato al professor di Zoologia dell'I. e R. Museo di Firenze.
The text reads: "All'occasione di mostrare in questa mattina all'Accademia qualcuna delle Immagini Fotogeniche ottenute recentemente nel R. Museo sulle lamine di plaquè iodurate, mi sia permesso di dire alcune parole sui miglioramenti che si sono ottenuti, dall'epoca che il signor Tito Puliti (con suoi ingegnosi apparati) ne produsse il primo in Toscana, e forse in Italia, all'annunzio della maravigliosa scoperta del francese Daguerre. // Alcuni dei primi saggi con quelle immagini, come sapete, furono lodate all'Accademia delle Belle Arti di questa città nell'esposizione del 1839, ed alcune lo furono in Pisa alla Riunione degli Scienziati Italiani nell'Ottobre dello stesso anno, dove il nominato signor Puliti ne ripetè gli esperimenti. // Le lamine che il signor Puliti potè adoperare le otteneva dal plaquè, che in commercio perviene arrotolato, e che egli spianava, o faceva spianare, passandolo fra due cilindri o sotto il mangano, o con altro strumento stirante e premente. Quelle operazioni appianavano più o meno le lamine, ma quasi costantemente lasciavano o impressioni o slembature, e alla superfice del plaquè rimaneva un color di piombo, ancorchè diligentemente lustrate col metodo del Daguerre. Questo difetto faceva supporre che fino a quando fossero arrivate di quelle lamine espressamente a tal uso fabbricate a Parigi, non fosse possibile di avere quadri con immagini di uniforme tuono e netezza. // Al principio del presente anno datosi il signor Politi a riprodurre, mediante correnti voltaiche, bassirilievi metallici (recente scoperta del celebre prussiano Jacobi), si potè occupar meno della scoperta del Daguerre. Fu allora che invitato dal signor Commendatore Vincenzio Antinori, Direttore del R. Museo, e dallo stesso signor Puliti, di occuparmi delle immagini Fotogeniche, ne incominciai qli esperimenti. Istruito da quest'ultimo delle manuali preparazioni, e coadiuvato dal signor Valentino Amici figlio del celebre ottico nostro socio, si ottennero più o meno facilmente, dalle solite lamine cilindrate, di quella qualità di disegni. Ma avendo veduti due bellissimi disegni su lamine Daguerriane, ottenuti a Parigi dal Lerebours, non mi contentavano più quelli fino allora ottenuti; e si confermò in me la intima convinzione che produrre se ne potessero dei migliori, e consimili a quelli del Lerebours, quando dal sottile plaquè di commercio da noi adoperato, se ne ottenessero le lamine più piane e più lucenti. Giunsi a trovare un abile artefice lavorante di latta (Alessandro Pesci), che battendo delle porzioni di quel sottile plaquè con levigato martello, su consimile tasso, potè rendere quelle lamine, se non esattamente piane, sufficienti al bisogno, ma il più che importava di una lucentezza di specchio. Sopra di esse, diligentemente pulite e lustrate, si poterono ottenere dei disegni Fotogenici da incontrare la completa approvazione dei riguardanti. Altri miglioramenti si fecero o si adottarono successivamente. Il signor Amici figlio sperimentò non essere necessario, per aver bei disegni, di lustrare con moto circolare le dette lamine. Fu accuratamente studiato il colore d'Iodatura, fu sostituito il tripolo alla pomice per la lustratura a specchio di quelle lamine, che sotto questi due ultimi aspetti non credo si possa ottenere di più, e che Voi, Colleghi ornatissimi, potete osservare, essendovi fra gli oggetti che presento una lamina cilindrata, unitamente ad una battuta e pulita, un disegno Fotogenico su lamina cilindrata, e gli altri sopra lamine battute a martello e lustrate. Con questi oggetti sott'occhio potete fare gli opportuni confronti. // Aggiungo un informe saggio di esperimento da me fatto sopra un pezzetto di carta inargentata, sgualcita, che dimostra potersi ottenere su di essa iodata, nella camera oscura, le immagini Fotogeniche, cosa che il signor Cini di San Marcello mi disse avere anch'esso sperimentato felicemente. // A render più palese l'ingegno e l'abilità del nominato signor Tito Puliti nelle fisiche scienze, mostro all'Accademia alcuni dei bassirilievi di medaglie da lui ottenuti nel R. Museo per mezzo voltaico dalla soluzione di solfato di rame, ed una medaglia le di cui faccie sono di rame egualmente di precipitazione, con il cerchio che le unisce saldato. // Ciascuno ammirerà l'esattezza di quelle produzioni; e mentre ripeterà a sè stesso quanta utilità nella nostr'epoca, sollecitamente, le scienze apportano alle arti, volgerà un pensiero di ammirazione al Daguerre ed all'Jacobi, i quali, verso la metà e fine dell'anno scorso, resero publiche le due sopraddette scoperte."
Daniel, Malcolm. "L'Album Bertoloni." Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839–1900 (1992). pp. 73–78.
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