Stele funeraria di giovane e fanciulla con capitello e ornamento cruciforme a forma di sfinge
Grecia, Attica
I monumenti funerari in pietra, che apparvero per la prima volta nel corso del VII secolo a.C., assunsero una tale imponenza da risultare persino eccessivi. Ritenuto originario dell’Attica, questo è l’esempio più integro a noi pervenuto dall’età arcaica. Sulla base si legge l’iscrizione A ME CARO [GAKLES], NEL GIORNO DELLA MORTE, IL PADRE INSIEME ALLA CARA MADRE HANNO POSATO [ME] COME MONUMENTO. La stele raffigura un giovane, identificato come atleta dalla aryballos (fiaschetta d’olio) appesa al polso, in piedi accanto a una fanciulla che potrebbe essere la sorella. Una sfinge fa da guardia. L’articolazione della muscolatura dell’atleta riflette la tendenza a rappresentare la figura umana in modo naturalistico. Questo sviluppo si può meglio notare facendo un confronto con la statua del kouros, eseguita circa mezzo secolo prima. La sensibilità e la precisione della lavorazione del marmo vengono esaltate dalla policromia, in buona parte giunta fino a noi.
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